Neuroscienze by Edoardo Boncinelli

Neuroscienze by Edoardo Boncinelli

autore:Edoardo Boncinelli
La lingua: ita
Format: epub
editore: Pearson Italia
pubblicato: 2013-09-11T04:00:00+00:00


7. Chi decide?

Molto famosi sono gli esperimenti che il neurochirurgo Benjamin Libet ha condotto per misurare il momento esatto del concepimento di un atto di volontà da parte di un essere umano. Lo schema sperimentale è semplicissimo. Si chiede a un volontario di premere di tanto in tanto un pulsante, a suo piacimento. Davanti a sé questi ha un orologio che scandisce il tempo in centesimi di secondo. Al volontario si chiede quindi di cercare di ricordarsi che cosa segnava l’orologio quando ha deciso di premere il pulsante. Una nutrita batteria di esperimenti ha rivelato che passano in media 200 millisecondi fra quando il soggetto decide di premere e quando preme effettivamente il pulsante. Fin qui niente di strano: possono ben essere necessari 200 millisecondi per mettere in atto la decisione di premere il pulsante.

Tuttavia, se si registra nel soggetto in questione il cosiddetto “potenziale di prontezza” che si genera nella corteccia motoria supplementare nell’imminenza di ogni azione, si vede che questo precede l’azione di 550 millisecondi e quindi la nostra decisione di premere il pulsante di ben 350 millisecondi. Sembra quindi che il mio cervello sappia che voglio premere il pulsante con un anticipo di 350 millisecondi su di me! Anche in questo caso, la mia consapevolezza è in ritardo su una parte del mio cervello, ma il problema ora sembra più serio: sono convinto di aver deciso liberamente e autonomamente di premere il pulsante e l’esperimento sembra contraddire questa mia convinzione.

Dobbiamo quindi concludere che non siamo noi a decidere, ma che qualcos’altro decide per noi? Non necessariamente. Non è chiarissimo che cosa significa Io, ma se questo include anche il mio cervello, come sembra del tutto ragionevole, sono io che decido. Tutto sta nel non avere una visione troppo ristretta del soggetto agente, che può includere tranquillamente il mio cervello e soprattutto la mia corteccia cerebrale. Il fatto certo è che nessuno è mai riuscito a individuare un luogo cerebrale o una funzione mentale che possa corrispondere a un agente centrale diverso dalla totalità del cervello, se non del sistema nervoso e delle funzioni somatiche a questo correlate.

È da notare che il senso comune è di solito molto bravo a indicare che cos’è la libertà quando questa viene limitata, coartata o addirittura impedita, ma non è altrettanto bravo a indicare dove e come essa si esprime quando non ci sono impedimenti. Il concetto di libertà si mostra chiaramente e rifulge quando questa viene contrastata; quando una persona o un’organizzazione impediscono a qualcuno di esercitarla o di avere tale sensazione. Allora, per difenderla e per affermarla si può combattere, anche fino alla morte, per non trovarsi a essere eterodiretti, cioè diretti da qualcun altro, individuo o organizzazione che sia.



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